Questo testo è completo, ma ancora da rileggere.
Se fosse umana fama altro che fiato Un, che di senno e di dottrina adorno
Questo testo fa parte della raccolta Epitaffi di Gabriello Chiabrera


XI

PER IL SIGNOR GIROLAMO MERCURIALE.

Il fulmine, che spense la scïenza
     Già d’Esculapio, perch’ei tolse a Stige
     Ippolito figliuol del buon Teseo,
     Al gran Mercurïal diede consiglio
     Di non tornare in vita i già sepolti;
     Ma disarmando d’ogni forza i morbi,
     Ei solea conservar gli egri mortali.
     Non lagrimò per lui tenera sposa
     I suoi diletti; nè canuta madre
     Mai recise le chiome in sulla tomba
     De i carissimi figli, anzi il nocchiero
     Tetro d’Averno, non avea cagione
     Di tragittando maneggiare i remi
     Per li lividi lidi d’Acheronte.
     Or che da terra egli è volato al cielo,
     Prendiamo guardia: la costui partita
     Ha ritornate sue ragioni a Morte.

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