< Il libro dell'arte
Questo testo è stato riletto e controllato.
Capitolo CLXXXVII
Capitolo CLXXXVI Capitolo CLXXXVIII

Capitolo CLXXXVII.

Dell’improntare figurette di piombo, e come si moltiplicano le impronte col gesso.


Se volessi improntare figurette di piombo o d’altri metalli, ugni le tue figure, e improntale in cera, e tale di quel che vuoi: o vero che in tavola ti bisogna alcun rilievo, come teste di uomini e di lioni o di altri animali, o figurette piccole. Lascia seccare la ’mpronta che hai fatto di cera: poi l’ungi bene con olio da mangiare, o vuoi da bruciare. Abbi il gesso sottile o grosso, macinato con colla un poco forte: butta di questo gesso caldo sopra la detta impronta: lascialo freddare. Freddo che è, con la punta del coltellino dispartisci un poco di questo gesso dalla impronta. Poi in su questo spartito soffia bene forte. Ricevi in su la mano la tua fìguretta di gesso: e sarà fatta. E per questo modo ne puoi fare assai: e serbatele. E sappi, ch’è migliore farne di verno, che di state.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.