< Il libro dell'arte
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Capitolo VIII
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Capitolo VIII.

In che modo dèi incominciare a disegnare con istile, e con che luce.


Ancora l’osso della coscia del castrone è buono, e della spalla, cotto per quella forma è detto. E poi abbi uno stile di argento o d’ottone, o di ciò si sia, purchè dalle punte sia d’argento, sottili a ragione, pulite, e belle. Poi con esempio1 comincia a ritrarre cose agevoli quanto più si può, per usare la mano, e collo stile su per la tavoletta leggermente, che appena possi vedere quello che prima incominci a fare; crescendo i tuo’ tratti a poco a poco; più volte ritornando per fare l’ombre: e quanto l’ombreFonte/commento: Pagina:Cennini - Il libro dell'arte, 1859.djvu/249 nelle stremità vuoi fare più scure, tanto vi torna più volte; e così, per lo contrario, in su e rilievi tornavi poche volte. E ’l timone e la guida di questo potere vedere, si è la luce del sole, la luce dell’occhio tuo, e la man tua; chè senza queste tre cose nulla non si può fare con ragione. Ma fa’ che, quando disegni, abbi la luce temperata, e il sole ti batta in sul lato manco: e con quella ragione t’incomincia a usare in sul disegnare, disegnando poco per dì, perchè non ti venga a infastidire nè a rincrescere.


  1. Cioè, con esemplare, con modello davanti.

Note

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