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  Scrivo in te l’amato nome
  di colei, per cui mi moro,
  caro al Sol, felice alloro,
  come Amor l’impresse in me.
  Qual tu serbi ogni tua fronda5
  serbi Clori a me costanza:
  ma non sia la mia speranza
  infeconda al par di te.
Or, pianta avventurosa,
or sì potrai fastosa10
l’aria ingombrar con le novelle chiome;
or crescerà col tronco il dolce nome.
Te delle chiare linfe
le abitatrici ninfe;
te dell’erte pendici15
le ninfe abitatrici e gli altri tutti
agresti numi al rinnovar dell’anno
con lieta danza ad onorar verranno.
Del popolo frondoso
a te sommessi or cederan l’impero20
non sol gli elci, gli abeti,
le roveri nodose, i pini audaci,
ma le palme idumee, le querce alpine.
Io d’altra fronda il crine
non cingerò; non canterò che assiso25
all’ombra tua: dell’amor mio gli arcani
solo a te fiderò; tu sola i doni,
tu l’ire del mio bene,
tu saprai le mie gioie e le mie pene.
  Per te d’amico aprile30
  sempre s’adorni il ciel;
  né all’ombra tua gentile
  posi ninfa crudel,
  pastore infido.
  Fra le tue verdi foglie35
  augel di nere spoglie
  mai non raccolga il vol;
  e Filomena sol
  vi faccia il nido.

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