< Il prigioniero del Caucaso
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Epilogo
II

Epilogo.

Così la Musa, leggiadra compagna delle mie ore d’ozio, si slanciava ai confini dell’Asia, e coglieva i fiori selvatici del Caucaso per farsene una ghirlanda. L’allettavan i bizzarri arredi di quella stirpe bellicosa, e più d’una fiata la bella Camena mi apparve in quell’acconciamento insolito. Addobbata in tal guisa, essa vagava sola intorno alle capanne abbandonate, e porgeva orecchio alle ballatelle delle fanciulle derelitte. Essa amava quelle tribù militari, quei Cosacchi baldanzosi e sempre all’erta, quei tumuli, quelle tombe, quei cavalli. Dea del canto e dei racconti, carca d’un tesoro di rimembranze, forse un dì fia ch’essa illustri le leggende antiche del Caucaso. Narrerà il gran duello di Mistislao; gl’inganni e l’empietà delle belle Georgiane che scannarono i Russi innamorati; celebrerà il glorioso istante in cui la nostra aquila bicipite oscurò colle ali il Caucaso sbigottito; quando il primo fulmine di guerra scoppiò sul Terek petroso, quando vi romoreggiò il primo tamburo russo, e quando l’audace Zizianof vi portò la strage.... Celebrerò le tue gesta eroiche, o Cotliarevschi flagello dei Circassi! Ovunque movevi le orme, cadevano, perivano le turbe, come mietute da inevitabil lue. — Ora, hai scinto la lama ultrice, hai fatto divorzio colla guerra. Screziato di nobili ferite, assaggi le delizie della domestica felicità e della pace, che pur ti grava e ti incresce.... Ma, ascoltate! l’Oriente grida: armi, armi!... Umilia la canuta fronte, sottoponti al giogo, o Caucaso! Ecco Ermolof. E il bellico richiamo già cessa e tutto obbedisce al brando moscovita. Superbi figli del Caucaso, combatteste e foste esterminati; nè il vostro coraggio, nè le vostre loriche fatate, nè gli aspri monti, nè i veloci corridori, nè l’amore di quella vostra barbara indipendenza, bastò a salvarvi! Simili ai discendenti di Bati,1 dimenticherete un giorno i vostri progenitori, ingentilirete i vostri costumi, e getterete via le vostre frecce crudeli. Il viandante potrà arrischiarsi senza timore nelle angustie ove ora vi postate in aguato; e la voce della tradizione tramanderà ai posteri la fama del vostro castigo.




  1. Antico re e conquistatore tartaro.

Note

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