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XVI


Invido Sol, che riconduci a noi
     Pria dell’usato il luminoso giorno:
     Odo il nitrito de’ corsieri tuoi,
     Già miro l’alba frettolosa intorno.
5Deh non partire, o Sol, da’ flutti Eoi:
     Lascia che l’ombre ancor faccian soggiorno:
     Col puro scintillar degli astri suoi
     Non è il Cielo men bello o meno adorno.
Se pietoso trattieni un qualche istante

     10I raggi, e il corso, io sull’altar di Delo
     Voglio svenarti un’agna ancor lattante.
Ah sordo Nume io t’ho pregato invano!
     Tu sorgi, e al sorger del tuo raggio in Cielo
     Gir dee l’altro mio Sol da me lontano.

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