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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Michele Brugueres


III1


Invittissimo Sire, al cui valore
     Le superbe cervici il Mondo inchina,
     Alla cui maestà pronta destina
     La Fama istupidita eterne l’ore;
5Or che dal suo covile uscito è fuore
     Il tracio mostro ad apportar ruina,
     A empier l’Istro di sangue e di rapina
     E di strage e di lutto e di terrore;
Sire, la clava tua, che i mostri atterra,
     10Non l’uccide, e nol fuga? e quai litigi
     Fan, che non voli a trionfarlo in guerra?
Soffrirai spettatore entro Parigi,
     Che le future età dicano: in terra
     V’erano i mostri, e pur vivea Luigi?

  1. Si allude all’impresa di Luigi XIV, ch’è una Mazza.


Note

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