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S'io veggio il di, che io disio e spero Quando l'uom chiede un don, ch'è bisognoso
Questo testo fa parte della raccolta XXIV. Pieraccio Tedaldi

XXV

Nessuno può essere contento del suo stato.

Io non trovo uomo, che viva contento,
non giovane, non vecchio o ammezzato,
il qual sia secolare o vói prelato,
4quando con meco ragionar lo sento.
Ciascun mostra d’aver seco tormento
o mal di testa o d’occhi, od è sciancato,
qual mal di fianco, sordo o scilinguato,
8o qual è d’altra sanitate spento.
Chi di ricchezza in povertá si truova,
e chi di libertate in ubidenza,
11e chi ha moglie, ed ella un altro pruova.
E chi può far vendetta ed ha temenza,
e chi ne la pregion dimora e cova,
14e chi del male altrui fa penitenza.

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