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Io veggio ben siccome acerbo e rio
     È quello stato in cui mi pose Amore,
     Donna, qualor da tuoi begli occhi fuore
     L’acuto stral che mi trafisse uscìo.
5Da quel momento ahi lasso! è il viver mio
     Continua morte: e pur l’aspro dolore
     Fuggir potrei ma nol consente il core:
     Sì traviato è il folle mio desìo.
Conosce gia sotto qual scorta infida
     10Va camminando e per qual duro calle
     Ei segue Amor che al precipizio il guida:
Nè a sì crudo Signor volger le spalle
     L’alma risolve: e spera e in lui s’affida,
     In lui, che strazio solo e angoscia dalle.

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