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Outa occidentale
Intermezzo melico - Romanza XII Intermezzo melico - Lai

OUTA OCCIDENTALE

     Guarda la Luna
tra li alberi fioriti;
     e par che inviti
ad amar sotto i miti
incanti ch’ella aduna.

     Veggo da i lidi
selvagge gru passare
     con lunghi gridi
in vol triangolare
su ’l grande occhio lunare.

     Veggo pe ’l lume
le donne entro i burchielli:
vanno su ’l fiume,
     date all’acqua i capelli,
tra i gridi delli uccelli.


     Tende ogni amante
all’amante le braccia
     e a sè l’allaccia
entro la bianca traccia
5de l’astro radiante.

     Passan li uccelli.
Oh chiome feminili,
     chiome gentili,
lunghe reti sottili
10tratte dietro i burchielli!

     Oh di roseti
profondi laberinti
     ove i poeti
in giacigli segreti
15stanno alle belle avvinti!

     La nostra nave,
cui non pinse Ki-Tsora,
     va con soave
andare; e su la prora
20tu ti stendi, o signora.

     I tuoi capelli
sciolti hanno il fresco odore
     dei ramoscelli
che ondeggian lenti, in fiore,
25con sommesso romore.


     La tua man breve,
passando, i fiori coglie:
     par tra le foglie,
tra i calici di neve
30una farfalla, lieve.

     Ma, come pieno
è il grembo, ti riposi:
     palpita il seno,
bevono il gran sereno
35li occhi meravigliosi;

     e dolcemente
stan su i fiori adagiate
     le mani. - Oh fate,
belle mani adorate,
40il gesto che consente!

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