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Giosuè Carducci - Juvenilia (1850)
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XLIII.
VITTORIO ALFIERI
— O de l’italo agon supremo atleta
Mísurator, di questa setta imbelle,
Che stranïata il sacro allòr ti svelle,
4Che vuol la santa bile irrequïeta?
E a qual miri sai tu splendida meta
Ed a che fin drizzato abbian le stelle
Questa età che di ciance e di novelle
8Per quanto ingozzi e piú e piú asseta? —
Secolo ingrato, o figlio; e a viltà giunge,
Chi ben lo guardi senz’amore od ira,
11Ogni passo che move per sua via:
E, dove al mal pensar viltà s’aggiunge,
Ivi non sente cor, mente non mira
14Quant’alto salga la grandezza mia.
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