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Sonetti del 1837 La commare
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1837

L'AMISCIZZIA VECCHIA

     Oh cquesto poi lo posso dì in cusscenza,1
E ho ttant’in mano da dànne2 le prove,
Ch’io sò ott’anni e ccammina pe’ li nove
Che, bbontà ssua, conosco Su’ Eminenza.

     Sapete voi che cquann’era Eccellenza
E io stavo de casa a Ccacciabbove,3
Veniva sempre co’ ccamìsce4 nove
Per avelle cuscite da Vincenza?

     Appena entrato me disceva: “Bbiascio
Tiè, vva’ ar teatro.„ Eh cche bbravo siggnore!
Inzomma èrimo5 propio papp’e ccascio.6

     Anzi una sera, pe’ llevamme7 er vizzio
D’aringrazzià, mme fesce inzin l’onore
De mannàmmesce8 a ccarci in quer zervizzio.

3 gennaio 1837



  1. Coscienza.
  2. Darne.
  3. Una contrada di Roma.
  4. Camicie.
  5. Eravamo.
  6. Amici intrinseci.
  7. Per levarmi.
  8. Mandarmici.

Note

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