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Pascua Bbefania L'incontro der decane
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1837


L'AMMALATICCIO


 
     “Come va, ssor Loreto?„ “Sempre male:
Pòi bbuttamme1 per terra cor un deto„. 2
“Ma, in zostanza, c’avete?„ “Eh, lo spezziale
Disce ch’è un male che sse chiama abbèto„. 3
              
     “Ve dà ffastidio de salí le scale?„
“Antro si mme lo dà!4 cce vo5 l’asceto„.
“Ebbè, affare de nerbi,6 sor Loreto,
Tutt’affetto7 der tempo. E a lo spedale
              
     Ce sete stato?„ “A mmé?! ddímme cojjone! 8
Nun zai c’a lo spedale sce se9 more?„
“Avete mille e ppoi mille raggione. 10
              
     Lassate fà,11 lassate fà ar Ziggnore;
E vvederete a la bbona staggione
Si12 ttornate a ddà ssú mmejjo d’un fiore„.


13 gennaio 1837


Note

  1. Puoi buttarmi.
  2. Con un dito.
  3. Abete per “diabete„.
  4. Altro se me lo dà! Me lo dà certamente.
  5. Ci vuole.
  6. Nervi.
  7. Effetto.
  8. Fossi pazzo.
  9. Ci si.
  10. Ragioni.
  11. Lasciate fare.
  12. Se.

Note

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