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Le porcherie Li commedianti de cuell'anno
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

L'ANNO DE CUEST'ANNO

     Che ccasi! er terramoto! E accusì ppresto
T’accucci1 pe’ ddu’ bbòtte de sorfeggio?
Tu ddajje tempo e pproverai de peggio:
Nun zai che st’anno è ll’anno der bisesto?

     Fratello, vederai che sscenufreggio!2
Sentirai si cche ttibbi de disesto!
Io pòzzo3 dettà in catreda de cuesto
Perc’ho un fìo campanaro der Colleggio.

     Eppoi, va’ oggi ar Colleggio Romano,
Dimanna de Micchele er Campanaro,
Chiedeje un calennaro grigoriano,4

     E ttroverai li ddrento ar calennaro,
Ch’er bisesto lo messe san Giuliano,5
E vvò ddì ventinove de frebbaro.

2 febbraio 1832

  1. Ti prostri, ti perdi d’animo.
  2. Che flagello!
  3. Colla o larga: posso.
  4. Calendario gregoriano.
  5. Confusione col calendario giuliano.

Note

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