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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833
L'ARITRÒPICA1
Eh ’ggnicuarvorta2 che sse sii3 guastata
La massima4 der zangue, sora Nina,
Sce vo antro che ppìrole5 de china
Pe’ aridà6 la salute a un’ammalata!
Guarda Checca: se trova mediscina
Ner Monno che in cuer corpo nun c’è entrata?
C’è ppiù ddonna de lei mejjo trattata,
Che nnun j’amanca er latte de gallina?
Eppuro, ècchela llì. Cquann’io sciaggnede7
Jerzera a rriportajje8 er biribbisse,9
Me parze10 d’avé avanti un mort’in piede.
Tiè ddu’ gamme accusì:11 ttanta de panza...
Uhm, ssi er male da sé nnun fa un ecrisse,12
Pe’ llei dar tett’in giù13 nnun c’è speranza.
Roma, 3 marzo 1833
- ↑ La idropica.
- ↑ Ogni qual volta.
- ↑ Si sia.
- ↑ Massa.
- ↑ Ci vuol altro che pillole.
- ↑ Ridare.
- ↑ Quand’io ci andai.
- ↑ Riportarle.
- ↑ Biribisso.
- ↑ Parve.
- ↑ Si deve accompagnare queste parole con un gesto di braccia.
- ↑ Crisi.
- ↑ Secondo le vie umane.
Note
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