Questo testo è incompleto. |
◄ | Le Cchiese de Roma | L'astrazzione de Roma | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832
L'ASTRAZZIONE FARZA
Stamio1 da scento2 servitori in zala
Der gran Ministro Russio Cacarini,3
Ché c’era un ballo de ticchetta4 in gala
Pe’ la vittoria delli ggiacobbini,5
Cuann’ecco entra scosciato da la scala
Un curiero der Re de fiorentini,
Orlato d’oro farzo de zecchini
E de zàcchera6 messa co’ la pala.
Chiese de parlà ar prencipe: e in cuer pezzo
Che cc’è cche vvadi l’immasciata e ttorni,
Ce diede a ttutti l’astrazzion d’Arezzo
Presto a li bbutteghini7 a li contorni
Spedissimo un lacchè perc’a ’gni prezzo
Ce curresse a incettà tutti li storni.8
15
S’aspetta che sse sforni
La matina la nova de9 Toscana...
Manco un nummero! Fijjio de puttana!
16 gennaio 1832
- ↑ Stavamo.
- ↑ Circa cento.
- ↑ Gagarin.
- ↑ D’etichetta.
- ↑ Soffocamento della rivoluzione del 1831.
- ↑ Fango abbondante.
- ↑ Uffici di prenditoria de’ lotti.
- ↑ Numeri già giuocati che il prenditore rivende a un prezzo alquanto maggiore della posta.
- ↑ Escire la nuova di, ecc. vale: “pubblicarsi la estrazione„.
Note
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.