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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1837
L'IMBIANCATORE
Doppo che jje finii l’imbiancatura
Ar mezzanino, ar terzo piano e ar quarto,
Quel’assassino da mazzola e squarto
Me negò ttutto in faccia; e mmó lo ggiura.
Che vvòi!1 me sce pijjai ’n’arrabbiatura
Che, avessi visto, sartavo tant’arto.
Poi me sò2 ddato pasce; e ssi cce scarto3
È affetto de l’abbile che mme dura.
Un mijjonario! un bizzoco! un marchese!
Un nipote e ffratel de cardinale!
Accidenti che rrazza de paese!
Quanno servi le ggente duzzinale
Nun te fanno improntà mmanco le spese;
E un nobbile lo sciti e nnun te vale.
4 marzo 1837
Note
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