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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1836
L'INCENNIO NE LA MÈRICA1
Naturale,2 er zor diavolo sc’istiga
Ce tenta sempre a ffà ccose da forca:
Se tiè3 ppe’ ttutto una vitaccia porca;
E a la fine er Ziggnore sce gastiga.
Lui se la sbriga presto, se la sbriga,
E cquanno sce se4 mette eh nun ze sporca.5
Cos’è ssuccesso a la scittà d’Agliorca?6
S’è abbrusciata, per dio!, com’una spiga.
Che ha ffatto? Forzi7 nun ha ffatto ggnente.
E Iddio forz’anche l’ha mmannata a ffoco
Pe’ li peccati de quarc’antra8 ggente.
Li ggiudizzi de Ddio chi l’indovina?
Pò èsse9 perchè a Rroma quarche ccoco
Ha ppelato de festa una gallina.10
21 febbraio 1836
- ↑ L’incendio nell’America.
- ↑ Naturalmente.
- ↑ Si tiene.
- ↑ E quando ci si.
- ↑ Non si sporca, cioè: “non fallisce.„
- ↑ Alla città di Nuova-York.
- ↑ Forse.
- ↑ Di qualche altra.
- ↑ Può essere.
- ↑ Vedi i due antecedenti sonetti intitolati: L’editto su le feste.
Note
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