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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835
L'OPPIGGNONE DIVERZE
Quante disputerìe! Senti che gghetto1
Per un gnente!2 Me pare la questione
De fra Ccucuzza e ’r vecchio Simeone.
Er fatto eccolo qui ssémprisce e schietto.
Jer’ar giorno, Taddeo, Pio e Leone,
Tutt’e ttre sse n’annàveno a bbraccetto,
Quann’ècchete3 una tevola da un tetto
Che tt’acchiappa4 Taddeo sur coccialone.5
Leone sartò indietro e ddisse a Ppio:
“Attaccàmosce6 er voto tutt’e ddua,
Ch’è stato un gran miracolo de Ddio.„
Taddeo, allora, che ffasceva un sguazzo7
De sangue, repricò ppe’ pparte sua:
“Sì, è stato un ber8 miracolo der cazzo.„
9 ottobre 1835
- ↑ Che chiasso.
- ↑ Per un niente.
- ↑ Quando eccoti.
- ↑ Colpisce.
- ↑ Sul capo.
- ↑ Attacchiamoci.
- ↑ Che faceva un guazzo.
- ↑ Bel.
Note
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