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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835
COSA FA ER PAPA?
Cosa fa er Papa? Eh ttrinca,1 fa la nanna,2
Taffia,3 pijja er caffè, sta a la finestra,
Se svaria,4 se scrapiccia,5 se scapestra,
E ttiè Rroma pe’ ccammera-locanna.6
Lui, nun avenno fijji, nun z’affanna
A ddirigge7 e accordà bbene l’orchestra;
Perchè, a la peggio,8 l’ùrtima minestra
Sarà ssempre de quello che ccommanna.
Lui l’aria, l’acqua, er zole, er vino, er pane,
Li crede robba sua: È tutto mio;
Come a sto monno nun ce fussi9 un cane.
E cquasi quasi goderìa sto tomo10
De restà ssolo, come stava Iddio
Avanti de creà ll’angeli e ll’omo.
9 ottobre 1835
- ↑ Beve.
- ↑ Dorme.
- ↑ Mangia.
- ↑ Si diverte.
- ↑ Si scapriccia.
- ↑ Se fosse vero quello che qui asserisce il nostro romano, potrebbe san Pietro ripetere quanto già disse di Bonifacio:
Quegli che usurpa in terra il luogo mio,
Il luogo mio, il luogo mio che vaca
Nella presenza del Figliuol di Dio. - ↑ A dirigere.
- ↑ Al peggior dei casi.
- ↑ Non ci fosse.
- ↑ Questo furbo.
Note
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