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L'illuminazzion de la cuppola La ggirànnola der 34
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

L'OVA E 'R ZALAME

     A oggni pasqua che vviè,1 ppropio st’usanza
Pare, che sso... cche mm’arieschi2 nova.
Non ze fa ccolazzione e nnun ze pranza
Si mmanca er piatto de salame e dd’ova.

     Mica parlo per odio a sta pietanza,
Ché, ssi3 vvolete, un gusto sce se4 prova;
E, cquanno nun fuss’antro,5 la freganza6
C’un zalame pò ddà, ddove se trova?

     Io dico de l’usanza der custume
De mannà ssempr’a ccoppia ov’e ssalame:
Questo è cch’io scerco chi mme dassi7 un lume.

     Uhm, quarche giro sc’è:8 ssi nnò9 ste Dame
L’averebbeno ggià mmannat’10 in fume11
Mentre a l’incontro n’hanno sempre fame.

4 aprile 1834

  1. Viene.
  2. Mi riesca.
  3. Se.
  4. Ci si.
  5. Quando non fosse altro.
  6. Fragranza.
  7. Costruzione: Di questo cerco chi mi dasse, ecc.
  8. Qualche intrigo c’è.
  9. Se no: altrimenti.
  10. L’avrebbero già mandato, ecc.
  11. Fumo.

Note

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