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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834
L'UDIENZA DE LI DU' SCOZZESI1
O ssiino du’ Scozzesi, o ddu’ Scozzoni,
In tutte le maggnère2 èssi3 contento
Ch’è un gran piccolo4 seggno de talento
Quer méttese5 a ggirà ssenza carzoni.
Dunque ar paese de sti du’ porconi
Bbisoggna dì cche nun ce tiri vento;
Perchè, ssi cce tirassi,6 oggni momento
J’annerebbeno in mostra li cojjoni.
E un Papa che cconossce le creanze
S’è ppotuto arisorve7 a ddà l’udienza
A sta sorte de manichi-de-panze?8
A rrisico,9 per dio!, ch’in zu’ presenza,
Ne l’inchinasse10 o in antre scircostanze,
J’avessino da fà cquarche schifenza!
25 aprile 1834
- ↑ Nel mese di aprile 1834 il Papa ricevé due capi di Clan-alpini scozzesi, nel loro abito di costume.
- ↑ Maniere.
- ↑ Sii.
- ↑ Matematica esattezza di dire + —, = —.
- ↑ Quel mettersi.
- ↑ Se ci tirasse.
- ↑ Risolvere.
- ↑ Pel senso di questa perifrasi vedi il Sonetto...
- ↑ A rischio.
- ↑ Nell’inchinarsi.
Note
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