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La Tirnità de pellegrini La regazza in fresco
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1836

LA BBENEDIZZIONE DER ZÀBBITO SANTO1

     È vvenuto, è vvenuto er zor Curato
A bbenedì la casa; e de raggione
Me s’è ppreso er papetto2 che jj’ho ddato,
Come fussi3 un acconto de piggione.

     Nun zo,4 ppare che un prete conzagrato
A cquer papetto o ppavolo o ttestone5
Avessi6 da strillà: “Llei s’è sbajjato:
Noi nun vennémo7 le bbenedizzione.„8

     La cosa annerìa bbene, si9 nnoi fossimo
L’acquasantàri; ma li preti, Aggnesa,
Nun zò ccapasci a ffà un inzurto ar prossimo.

     Pe’ cquello che sso io, nun c’è mmemoria
De ste risposte agre; e ppe’ la Cchiesa
Tutti li sarmi10 finischeno in groria.

2 aprile 1836

  1. Del Sabato Santo.
  2. Due paoli.
  3. Fosse.
  4. Non so.
  5. Tre paoli.
  6. Avesse.
  7. Non vendiamo.
  8. Le benedizioni.
  9. Andrebbe bene, se.
  10. Salmi.

Note

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