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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1830
LA BONIDIZZIONE DER SOMMO PONTESCIFE.
Curre, peccrìsse,1 curre, Gurgumella,2
Ché ggià er Papa ha dda èsse in portantina.
Eh ssi3 nun spiggni ppiù,4 ddio serenella!,5
4Ciarrivàmo er crepìnnisci6 a mmatina.
Monta derèto a cquarche ccarrettella,
S’hai la guàllera7 gonfia o er mal d’orina...
M’hanno acciaccato come ’na frittella...
8Mancomale: ecco cqua la Strapuntina.8
Senti ch’è usscito ggià dda sagristia
Er Santo Padre, e mmommó vva ar loggione?
Oé! vvarda9 laggiù che pparapia!10
12 Ma ddirebb’io: si la bbonidizzione
Tutte le zélle11 nostre s’aripia,12
Chi più grossi li fa, meno è cojjone.
Roma, 21 agosto 1830.
- ↑ [Uno de’ soliti eufemismi, invece di per Cristo.]
- ↑ [Soprannome, che il Belli a quel tempo soleva dare all’amico suo Giovanni Silvagni. (Cfr. vol. vi, pag. 9, nota 1.) Ma qui può trattarsi di un popolano qualunque, che in compagnia di un amico corre alla Piazza di San Pietro, per assistere alla benedizione papale, data dalla gran loggia della Basilica.]
- ↑ [Se.]
- ↑ [Per farsi largo tra la folla.]
- ↑ [Anche questo è un eufemismo, per non dire addirittura: Dio santo, Dio santissimo, Dio sagrato, ecc.]
- ↑ [Modo che s’usa scherzevolmente, invece di quinnisci o quinisci, quindici, per dire a qualcuno che crepi: crepi-nnisci.]
- ↑ [L’ernia.]
- ↑ [La Chiesa di Santa Maria in Traspontina, cioè di là del Ponte Sant’Angelo, e poco distante dalla Piazza di San Pietro.]
- ↑ [Guarda.]
- ↑ [Parapiglia.]
- ↑ [Porcherie, peccati.]
- ↑ [Si ripiglia.]
Note
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