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Fra Ffreghino Terzo, ricordete de santificà le feste
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

LA CASA DE DDIO

     Cristo perdona oggni peccato: usuria,1
Cortellate, tumurti der paese,
Bbuscìe, golosità, ccaluggne, offese
Sgrassazzione2 in campaggna e in ne la curia,

     Tutto: ma in vita sua la prima ingiuria
Ch’ebbe a vvéde ar rispetto de le cchiese,
Lui je prese una bbuggera, je prese,
Ch’esscì de sesto e ddiventò una furia.

     E ffascenno3 la spuma da la bbocca
Se messe a ccurre4 in ner ladrio5 der tempio
Cor un frustone, e ggiù a cchi ttocca tocca.

     Questa è ll’unica lite c’aricorda
Er Vangelo de Cristo, e nnun c’è esempio
Che mmenassi6 le mane un’antra vorta.

28 maggio 1835

  1. Lussuria.
  2. Grassazioni.
  3. Facendo.
  4. Si mise a correre.
  5. Nell’atrio.
  6. Menasse.

Note

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