Questo testo è stato riletto e controllato.
L'immassciata bbuffa Li nobbili
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti senza data I

LA COLÓMMA1 DE MAMMA SUA.

     Nun è vvero, commare, che sta fijja,
No’2 pperch’è ffijja mia, ma è un pezzo d’oro?
Ôh in questo tanto, pe’ ssarvà er decoro,
4È inutile, ggnisuno l’assomijja.

     Checca, nun fo ppe’ ddì, cchi sse la pijja,
Nun è vvero, Luscìa?, trova un tesoro.
Nun conossce antro3 che ccasa e llavoro;
8Pare inzomma una madre de famijja.

     Pe’ ddivozzione poi!... C’è ffra Ssincero
Che vorebbe sonajje le campane.
11Che angelo, eh commare? nun è vvero?

     Lei je facci una ruzza4 co’ le mane,
E vvederà ssi5 ne capissce un zero.
14Eh, a ccasa nostra nun ce so’6 pp...... .



  1. Colomba.
  2. [L’unico caso, in cui il romanesco usi il non, troncato però in no’ è questo, e altri simili, come nel quarto verso del sonetto: La Colonna ecc., 21 ott. 31. In tutti gli altri casi dice nun o nu’ salvo però, s’intende, la negazione assoluta, per la quale ha il no come il toscano.]
  3. Altro.
  4. [Uno scherzo.]
  5. Se.
  6. Non ci sono.

Note

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.