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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835
LA LETTRÍCIA1
S’io fussi2 Re, ss’io fussi Imperatore,
S’io fussi Papa, vorìa fa3 una lègge,4
C’a la commedia indove quella legge5
Nun ciavessi d’annà6 cchi avessi7 er core.
Disce: correggi. E ccosa vòi corregge,8
Si9 è ttutto quanto un zacco10 de dolore?
Sangozzi,11 piaggnistèi, smanie, furore...
Nun ce s’arregge,12 via, nun ce s’arregge.
Ma la commedia nun zarebbe ggnente:
Er peggio male13 è cquela prima donna,14
C’òpre bbocca e mmorite d’accidente.
È ttanta strazziavisscera15 costei,
Ch’io me la pijjerebbe con zu’ nonna16
C’ha ffatto la su’ madre pe’ ffà llei.17
12 novembre 1835
- ↑ La Lettrice, dramma francese ridotto pel teatro italiano da Giacomo Ferretti.
- ↑ S’io fossi.
- ↑ Vorrei fare.
- ↑ Il nome legge è dal volgo pronunciato con entrambe le e larghe.
- ↑ Dove colei legge.
- ↑ Non ci avesse da andare.
- ↑ Chi avesse.
- ↑ Vuoi correggere.
- ↑ Se.
- ↑ Sacco.
- ↑ Singhiozzi.
- ↑ Non ci si regge.
- ↑ Il peggior male.
- ↑ Amalia Bettini.
- ↑ È tanto straziaviscere.
- ↑ Con sua nonna.
- ↑ Per far lei.
Note
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