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Niccolò Machiavelli - La mandragola (1518)
Atto quinto
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Fra’ Timoteo, messer Nicia, Lucrezia, Callimaco, Ligurio, Sostrata.
- Timoteo
- Io vengo fuora, perché Callimaco e Ligurio m’banno detto che el dottore e le donne vengono alla chiesa. Eccole.
- Nicia
- Bona dies, padre!
- Timoteo
- Voi sete le ben venute, e buon pro vi faccia, madonna, che Dio vi dia a fare un bel figliuolo maschio!
- Lucrezia
- Dio el voglia!
- Timoteo
- E’ lo vorrà in ogni modo.
- Nicia
- Veggh’io in chiesa Ligurio e maestro Callimaco?
- Timoteo
- Messer sí.
- Nicia
- Accennateli .
- Timoteo
- Venite!
- Callimaco
- Dio vi salvi!
- Nicia
- Maestro, toccate la mano qui alla donna mia.
- Callimaco
- Benvenga!
- Nicia
- Lucrezia, costui è quello che sarà cagione che noi aremo uno bastone che sostenga la nostra vecchiezza.
- Lucrezia
- Io l’ho molto caro, e vuolsi che sia nostro compare.
- Nicia
- Or benedetta sia tu! E voglio che lui e Ligurio venghino stamani a desinare con esso noi.
- Lucrezia
- Ebbene?
- Nicia
- E vo’ dar loro la chiave della camera terrena d’in su la loggia, perché possono fare l'amore sin a dimattina, che non hanno donne in casa, e stanno come bestie.
- Callimaco
- Io l’accetto, per usarla quando mi accaggia.
- Timoteo
- Io ho avere e danari per la limosina?
- Nicia
- Ben sapete come, domine, oggi vi si manderanno.
- Ligurio
- Di Siro non è uomo che si ricordi?
- Nicia
- Chiegga, ciò che io ho è suo. Tu, Lucrezia, quanti grossi hai a dare al frate, per entrare in santo?
- Lucrezia
- Dategliene mille.
- Nicia
- Affogaggine!
- Timoteo
- E voi, madonna Sostrata, avete, secondo che mi pare, messo un tallo in sul vecchio.
- Sostrata
- Chi non sarebbe allegra?
- Timoteo
- Andianne tutti in chiesa, e quivi direno l’orazione ordinaria; dipoi, doppo l’uficio, ne andrete a desinare a vostra posta. Voi, aspettatori, non aspettate che noi usciàno piú fuora: l’uficio è lungo, io mi rimarrò in chiesa, e loro, per l’uscio del fianco, se n’andranno in città. Valète!
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