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Niccolò Machiavelli - La mandragola (1518)
Atto secondo
Scena prima
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ATTO SECONDO.
SCENA PRIMA.
- Ligurio
- Come io vi ho detto, io credo che Dio ci abbia mandato costui, perchè voi adempiate il desiderio vostro. Egli ha fatto a Parigi esperienzie grandissime; e non vi maravigliate se a Firenze e’ non ha fatto professione dell’arte, che n’è suto cagione, prima, per essere ricco, secondo, perchè egli è ad ogni ora per tornare a Parigi.
- Nicia
- Ormai, frate sì, cotesto bene importa; perchè io non vorrei che mi mettessi in qualche lecceto, poi mi lasciassi in sulle secche.
- Ligurio
- Non dubitate di cotesto; abbiate solo paura che non voglia pigliare questa cura; ma, se la piglia e’ non è per lasciarvi infino che non ne veda il fine.
- Nicia
- Di cotesta parte io mi vo’ fidare di te; ma della scienzia io ti dirò bene io, come io li parlo, s’egli è uom di dottrina, perchè a me non venderà egli vesciche.
- Ligurio
- E perchè io vi conosco, vi meno io a lui acciò li parliate. E se, parlato li avete, e’ non vi pare per presenzia, per dottrina, per lingua uno uomo da metterli il capo in grembo, dite che io non sia desso.
- Nicia
- Or sia, al nome dell’Agnol santo! Andiamo. Ma dove sta egli?
- Ligurio
- Sta in su questa piazza, in quell’uscio che voi vedete dirimpetto a noi.
- Nicia
- Sia con buona ora. Picchia.
- Ligurio
- Ecco fatto.
- Siro
- Chi è?
- Ligurio
- Evvi Callimaco?
- Siro
- Sì, è.
- Nicia
- Che non dì tu maestro Callimaco?
- Ligurio
- E’ non si cura di simil baje.
- Nicia
- Non dir così, fa’ il tuo debito, e, se l’ha per male, scingasi.
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