< La mandragola < Atto secondo
Questo testo è completo. |
Niccolò Machiavelli - La mandragola (1518)
Atto secondo
Scena quinta
Scena quinta
◄ | Atto secondo - Scena quarta | Atto secondo - Scena sesta | ► |
SCENA QUINTA.
- Nicia
- Io ho fatto d’ogni cosa a tuo modo: di questo vo’ io che tu facci a mio. S’io credevo non avere figliuli, io arei preso più tosto per moglie una contadina. Che se’ costì, Siro? Viemmi drieto. Quanta fatica ho io durata a fare che questa monna sciocca mi dia questo segno! E non è dire che la non abbi caro fare figliuoli, chè la ne ha più pensiero di me; ma, come io le vo’ far fare nulla, egli è una storia!
- Siro
- Abbiate pazienzia: le donne si sogliono con le buone parole condurre dove altri vuole.
- Nicia
- Che buone parole! chè mi ha fracido. Va ratto, di’ al maestro ed a Ligurio che io son qui.
- Siro
- Eccogli che vengon fuori.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.