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Titta a Ttitta Un zentimento mio
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

LA MI' REGAZZA

     Te l’acconcedo:1 me fa un po’ ammattì:
È un tantino furastica, lo so:
E ’ggniquarvorta j’addimanno un zì,2
Lei me s’inciuffa3 e mme dà in faccia un no.

     Co ttutto questo, lassete4 servì:
Fajje puro risponne5 quer che vvò.
Ma a ppedibus,6 per dio, scià7 da venì;
E a la longa pò annà, mma jje la fo.

     A bbon conto jerzera ggià cce fu
Un pass’avanti; e ffidete8 de mé
Che ggià bbatte la strada pe’ l’ingiù.

     Bbasta, pijjamo un po’ cquer che mme dà:
Ccontentamose9 mó de quer che vviè;
E pp’er restante Iddio provederà.

26 novembre 1834

  1. Concedo.
  2. Sì.
  3. Mi s’intorbida.
  4. Lasciati.
  5. Falle pure rispondere.
  6. Ad pedes.
  7. Ci ha.
  8. Fidati.
  9. Contentiamoci.

Note

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