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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1836
LA MOLLICHELLA A GGALLA
Ohé, llassa er lavore, Fidirica,
E vviè1 un momento cqua, ffamme er piascere.2
Viè a vvede3 sto pezzetto de mollica
Che bber giuchetto fa ddrent’ar bicchiere.
Quann’è immezzo se move4 co’ ffatica
Come fussi5 una dama o un cavajjere;
Ma appena arriva accost’ar vetro, amica!,
Se6 mette a ggaloppà ccom’un curiere.7
Zitta, sta’ attenta mó: gguarda che ffiacca!8
Occhi a la penna veh!9... mmó vva ppiù fforte...
Ecco!... l’hai visto, di’, ccome s’attacca?
Sto scinìco10 de pane che ss’è mmosso
Nun paro11 tutto io, pasciocca mia,12
Quanno ar vedette13 me t’affiaro14 addosso?
4 aprile 1836
- ↑ Vieni.
- ↑ Fammi il piacere.
- ↑ Vieni a vedere.
- ↑ Si muove.
- ↑ Fosse.
- ↑ Si.
- ↑ Come un corriere.
- ↑ Quale lentezza!
- ↑ Attenzione, sai?
- ↑ Cinìco: bricioletto.
- ↑ Non paio, non sembro.
- ↑ Mia bella.
- ↑ Al vederti.
- ↑ Mi ti avvento.
Note
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