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La notizzia de bbona mano L'affari de la finestra
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

LA PRIMA CUMMUGGNÓNE.1

     Sì, ddiescianni e la picca.2 Ma vva’, vva’:
La siggnorina ha ttrediscianni e ppiù.
Certe cose nun z’hanno da inzeggnà,
Fratel caro,3 a nnòantra4 servitù.

     La madre, in ne li conti de l’età,
Bbada sempre ar zu’ fior de ggioventù.
Ma la fede, per dio, l’ha da caccià
Mo cche la fijja va ar Bambin-Gesù.5

     E ssicuro sta fede che cce vò,6
Perché le Moniche hanno da vedé
Ssi7 la regazza è bbattezzata o nno.

     Dunque pe’ st’otto ggiorni s’ha da dì
Tutto er priscìso de l’età cche cc’è.
Ar nono poi nun zarà ppiù accusì.8

24 settembre 1835

  1. Comunione.
  2. E la picca: modo ironico, per indicare che il conto è al disotto del vero.
  3. [Caro mio.]
  4. Noi altri servitori.
  5. Monistero, posto sull’Esquilino Cispio, dove le fanciulle vanno a prepararsi alla prima comunione eucaristica.
  6. E sicuramente che ci vuole questa fede.
  7. Se.
  8. Non sarà più così.

Note

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