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L'Ottobbre der 31 Er governo der temporale
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

LA PROMOZZIONE NOVA

     Che mmutino oggni mese un Tesoriere,
Questa, pse,1 ttant’e ttanto je se passa,2
Perchè er zegreto de spojjà la cassa
Lo sanno tutti e in tutte le maggnere.3

     Per un modo de dì, cquello è un mestiere
Fratèr-carnale4 de la nebbia bbassa,
Ché, cquanno arriva, come trova lassa,5
E lo pò ffa cqualunque cammeriere.

     Quer che dde tante teste entra in ggnisuna6
È cch’er Governatòre7 a sto paese
S’abbi8 d’arinnovà ccome la luna.

     Nun lo vedete chiaro, ggente mie,
Che nun je pò rriusscì9 ddrent’in un mese
Nemmanco de contà ttuttele spie?

12 gennaio 1834

  1. Voce, insignificante per se stessa, che si adopera nel colloquio famigliare per indicare l’animo propenso alle concessioni.
  2. Gli si passa, gli si ammette.
  3. Maniere.
  4. Fratel-carnale: identico.
  5. Come trova, lascia. La intiera frase è un proverbio.
  6. Quel che fra tanti niuno sa intendere.
  7. È che il Governatore, ecc. Profferendo queste parole, si deve battere e inalzare il tuono della voce sulla o, per esprimere che su quella carica e non sulle altre cade la difficoltà.
  8. Si abbia.
  9. Non gli può riuscire.

Note

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