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Traduzione dal latino di Francesco Leopoldo Zelli Jacobuzi (1902)
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Dei Portinai del Monastero.
CAP. 66.°
Alla porta del Monastero sia posto
un vecchio saggio, che sappia ricevere
e riferire le ambasciate; e la maturità
degli anni gl’impedisca di andar
vagando. Esso Portinaio deve avere una
cella presso la porta; onde chi viene,
trovi sempre chi gli risponda. E
subito che alcuno avrà picchiato, o
qualche povero avrà chiamato, risponda, o
benedica al Signore; e poscia
sollecitamente con ogni fervore di carità, e
con ogni mansuetudine di timore di
Dio gli risponda. Il qual portinaio, se
ha necessità di aiuto, abbia quello di
un fratello più giovane.
Il Monastero poi, per quanto si può, dev’essere costruito in modo, che abbia tutte le cose necessarie, come l’acqua, il mulino, l’orto, il forno e le diverse arti, affinchè tutto si faccia dentro del monastero; e così non abbiano necessità i monaci di andar vagando fuori, perchè questo non è punto utile alle anime loro. E questo articolo di Regola vogliamo che sia letto spesso in Comunità, perchè niuno dei fratelli possa scusarsi, allegandone ignoranza.