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Er riccone La vittura auffa
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

LA RILIGGIONE VERA.

     Cuante mai riliggione sce so’1 state
Da sì cche mmonno è mmonno, e cce pònn’èsse,
Cristiani mii, so’ ttutte bbuggiarate
Da nun dajje un cuadrin de callalesse.2

     Tutte ste fr.....,3 com’ha ddetto er frate,
S’annaveno a ffà fotte4 da sé stesse,
Cuann’anche Iddio nu’ l’avessi fr....5
Co’ ’na radisce che sse chiama Ajjesse!6

     Noi soli sémo li credenti veri,
Perché ccredemo ar Papa, e ’r Papa poi
Sce7 spiega tutto chiaro in du’ misteri.

     L’avvanti8 er Turco, l’avvanti er Giudio
Un’antra riliggione com’e nnoi,
Da potesse9 maggnà Ddomminiddio!

Roma, 12 gennaio 1833.

  1. Ci sono, ecc.
  2. [Calde-a-lesso.] Castagne lesse.
  3. Sciocchezze.
  4. Perivano.
  5. Rovinate.
  6. Jesse.
  7. Ci.
  8. La vanti.
  9. Potersi.

Note

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