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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834
LA SCALA DE LI STROZZI1
Caro lei, va a ttentà li capoccioni,2
E ffiotta3 poi si jj’arïessce4 male?!
Cqua ppe’ sti ggiri5 sce sò6 le su’ scale
Come da le suffitte a li portoni.
Offerenno7 zecchini e ddobboloni
Addrittura ar zoggetto prencipale
Che ttiè in mano la penna ar Cardinale,
C’è dd’abbuscasse un carcio8 a li cojjoni.
Er Zegretàr-de-Stato9 ha er zu’ mezzano:
Questo ha er zuo: l’antro un antro; e la strozzata
S’ha da spiggne10 a l’inzù dde mano in mano.
Er più ggrosso, se sa, nnaturarmente
Se vò ssempre tené a la riparata11
De poté ddì cchennun ha avuto ggnente.
26 aprile 1834
- ↑ Strozzo: prezzo di corruttela o prevaricazione.
- ↑ Capoccioni: le persone più potenti.
- ↑ Si lamenta.
- ↑ Se gli (le) riesce, ecc.
- ↑ Per questi giri: intrighi, maneggi.
- ↑ Ci sono.
- ↑ Offerendo.
- ↑ C’è da buscarsi un calcio, ecc.
- ↑ Il Segretario di Stato. Questa apocope, sul vocabolo segretario, non si creda già una licenza poetica, chè noi non ne abbiamo mai prese.
- ↑ Da spingere.
- ↑ Si vuol sempre tenere al coperto, in guardia.
Note
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