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I dispacci particolari dell'Uomo di Pietra si distinguono per la loro lunghezza come quelli della Perseveranza per la loro brevità. I nostri hanno anche il vantaggio di costare assai meno; ma sono in compenso tanto pieni di spirito, che il pubblico perdona loro questo peccatuzzo plebeo. Dopo ciò entriamo in argomento.

L'altro giorno...

Voi obbietterete che non poteva essere l'altro giorno, perché venendo il nostro dispaccio da Roma, ed essendo questa città lontana da Milano seicento miglia, e rimanendo interrotte le linee telegrafiche, pare incredibile una tale rapidità.

Avete proprio ragione!

L'altro giorno adunque il cardinal Antonelli e il cardinal Altieri si incontrarono in una sala del Vaticano. Erano ambidue vestiti di rosso, ma neri di umore e di fisonomia come il cappello d'un gesuita.

Il ciocciaro ed il principe romano passeggiarono un poco su e giú per la stanza guardandosi in cagnesco. Poi il signor principe si degnò di prender la parola pel primo.

[Altieri] — Mi congratulo con vostra eminenza! Buono, ottimo in verità, il Protettore ch'ella ci ha procurato! Ci si pianta in casa per difenderci, e va poi d'accordo coi ladri che ci derubano l'ortaglia! ... Sicuro! d'or innanzi vivremo in un giardino, pasciuti di odor di rose; ed i rivoluzionari mangeranno i cavolfiori ed i carciofi conditi coll'olio di Macerata!

[Antonelli] — Se all'eminenza del signor principe va a sangue questo spediente, non sarò certo lo quello che le proibisca di valersene. Per me non lascerei un carciofo per tutte le rose della Sabina; lo riderò sul naso al Protettore, e i fatti miei cercherò farli da per me solo!

[Altieri] — Oimè eminenza! vorreste giocare quel brutto tiro al vostro Protettore, al figliuolo primogenito della Chiesa?!

[Antonelli] — Risponderò quello che potrebbe rispondere vostra eminenza riguardo al suoi debiti. Quel Protettore non me lo sono fatto io; l'ho ereditato. Se lo ho subito con buon viso, è stato tutto merito e fatica mia, e mi vengono meglio i battimani che le fischiate. Ora che il signor Protettore parla colla sua vera voce getta via la maschera, chi mi impedirà dal parlar schietto anch'io, dal mostrarmi qual sono, e giacché egli vuole assassinarci, a cercar qualche altro che ci protegga meglio di lui?

[Altieri] — Che ci salvi il giardino, vorrà dire vostra eminenza?

[Antonelli] — Eh che giardino d'Egitto!! Che ci protegga meglio di lui, dico, salvi il giardino, l'ortaglia, gli ortolani e anche le ortolane, se volete!

[Altieri] — Gli è qui che vedremo il preclaro ingegno di vostra eminenza!

[Antonelli] — Ne dubiterebbe il signor principe?

[Altieri] — Forse stamane il papa avrebbe sanzionato come dogma l'esimio talento del suo eminentissimo ministro?

[Antonelli] — il papa ha fatto di meglio. Ha approvato la mia idea di non perder piú il tempo tentennando, di rivolgermi apertamente all'Austria, di dirle: cedo a voi le mie ragioni; liberatemi voi da quest'incubo di protettori.

[Altieri] — E l'Austria s'affretterà a liberarvene con un altro Solferino, e a difendere le vostre ragioni con una bancarotta!

[Antonelli] — L'Austria, l'Austria, eminenza! ... Voi fingete credere che dietro l'Austria lo non vegga disposta ai nostri aiuti anche la Prussia, e tutta la Germania...

[Altieri] — E la Russia, e l'Inghilterra anche, m'immagino!

[Antonelli] — E perché no?

[Altieri] — Ah! eminenza, siete voi cristiano cattolico?

[Antonelli] — Mio padre e mia madre dicevano di sí, signor principe!

[Altieri] — Ed io ne dubito assai, eminenza! Come fareste a combinare la purità della fede con tanta confidenza riposta negli eretici e nel scismatici?

[Antonelli] — Vi risponderò citando il Vangelo. Non fu il samaritano che unse d'olio e di mirra la piaga del mendico?

[Altieri] — Ah, e cosí credereste che l'Inghilterra, la Russia e la Prussia ungeranno le nostre piaghe, e appresteranno il cerotto perché le Legazioni aderiscano ancora alle Marche e queste alla Sedia Apostolica?

[Antonelli] — Questa appunto è la mia speranza.

[Altieri] — Invero poco sensata, eminenza!

[Antonelli] — Come sarebbe a dire?

[Altieri] — Sarebbe a dire che Inghilterra, Russia e Prussia se ne infischiano di noi, e che se il prudentissimo vostro Protettore di ieri parla cosí alto e cosí chiaro, è segno che è d'accordo con esse, e che di là non c'è da sperar altro che la cuccagna del giardino e dell'odor di rose!

[Antonelli] — Signor principe, sono scherzi inopportuni. Io non acconsentirò mai a vivere di odor di rose: sono abituato a un regime piú sostanzioso.

[Altieri] — Si sa, si Sa!

[Antonelli] — E tanto meglio se si sa, cosí anche in difetto degli eretici e dei scismatici duecento milioni di cattolici" sorgeranno a difendere il mio buon diritto, le mie abitudini...

[Altieri] — L'orto, l'ortaglia, gli ortolani ... e le ortolane! Questo si sa; ma prima favorite dirmi dove comincerete a reclutarli questi duecento milioni di cattolici!

[Antonelli] — Dove? ... Abbiamo in capo di lista la Spagna. Quella pia e religiosissima regina...

[Altieri] — Pianterà lí il Marocco per venir a conquistarvi Bologna! Credetelo!!...

[Antonelli] — E se manca la Spagna per via del Marocco avremo Napoli, e se non può Napoli avremo il Portogallo!

[Altieri] — Sicuro! e se manca il Portogallo, come vi garantisco lo, avrete la repubblica di san Marino!

[Antonelli] — Signor principe, il mio governo è uscito bene da crisi peggiori di questa!

[Altieri] — Il vostro governo ha rovinato lo stato, ed ha isolato la Santa Sede in Europa!

[Antonelli] — Fu la vostra dappocaggine, la vostra superbia che menarono a ciò, e non il mio governo.

[Altieri] — Silenzio, figlio di ciocciari!

[Antonelli] — Alto là, principe spiantato!

[Altieri] — E cogl'insulti cosa credete voi di fare?

[Antonelli] — Servire la causa della verità e null'altro. Quando si ha fatto degnamente il proprio dovere...

[Altieri] — E si sono intascati molti milioni.

[Antonelli] — Non si teme di arrossire in faccia all'Europa.

[Altieri] — Oh quanto a questo lo credo anch'io. Non arrossirete mai eminenza! Peccato che come son sicuro di ciò non lo sia anche dei nostri futuri protettori!

[Antonelli] — Il mio futuro Protettore, giacché volete saperlo, signor principe, è il Re dei Re. Dubitereste anco di lui?

[Altieri] — Non dico questo, eminenza, dubito solamente che il Re dei Re voglia immischiarsi nelle vostre faccende. Dimmi con chi pratichi e ti dirò chi sei. Ci perderebbe troppo.

[Antonelli] — Dimentichereste che le mie faccende sono anche le vostre, signor principe?

[Altieri] — Un principe romano resta sempre principe e non ha bisogno né di papa né di cardinalato.

[Antonelli] — Un umile ciocciaro che servendo il Signore ha messo via qualche risparmio non ha bisogno né della paga né della pensione per vivere!...

[Altieri] — Dunque cosa vorreste dire?

[Antonelli] — Che se voi scegliete per protettore il vostro blasone, io scelgo il banco del duca Torlonia.

[Altieri] — E il papa? E la Santa Sede?

[Antonelli] — Il papa è infallibile; la Santa Sede durerà eterna, e il Re dei Re confonderà lui le perfide macchinazioni dei rivoluzionarli... -

Il telegrafo mano a mano ch'io scrivo continua a trasmettermi il dialogo dei due eminentissimi; ma è ora di metter in torchio e non posso darvi le ultime conclusioni per ora. So peraltro da buona fonte che il papa assisteva dietro una porta a quel colloquio, e che dopo averlo ascoltato mandò a dire al mastro di posta che tenesse pronta una vettura e un barchetto per ... le isole Baleari.

ARSENICO

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