Questo testo è incompleto.
Li peggni La bazzica (1833)
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

LA SCENA1 DE MARTEDDÍ GGRASSO

     Come s’impiccia2 sta maggnata, eh Aggnesa,
L’urtimo marteddì dde Carnovale?
Famo3 accusì: ttu ffiggne4 de stà mmale,
E bbolla5 li cristiani in cuarche cchiesa.

     Mannamo6 intanto a ppiaggne7 Anna e Tterresa
Cuanno viè Monziggnore pe’ le scale:
E io me farò scrive8 un mormoniale9
Per ottiené un zussidio da l’Impresa.10

     Cqua ttutti sò mmerangole,11 ma ppuro12
Basta, commare, a ssapé ffà la sscena,
Cuarche ccosa se ruspa13 de sicuro.

     Pe’ mmé vvojjo annà a lletto a ppanza piena;
E pprima me darìa14 la testa ar muro,
Che cchiude15 un Carnovale senza scena.


Roma, 23 febbraio 1833

  1. Cena.
  2. Impicciare, qui vale “rimediare con ingegno, cavar fuori.„
  3. Facciamo.
  4. Fingi.
  5. Bollare: cavare altrui danaro con astuzia.
  6. Mandiamo.
  7. Piangere.
  8. Scrivere.
  9. Memoriale.
  10. Impresa de’ lotti.
  11. Avari. [Perchè la melangola è dura a spremersi.]
  12. Pure.
  13. Si raccapezza.
  14. Darei.
  15. Chiudere.

Note

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.