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La mia bella a goder seco m'invita Or che 'l natal si celebra del vino
Questo testo fa parte della raccolta Vincenzo Zito

II

IL CENNO DEL CIGLIO

     La sentenza crudel di non amarmi
sdegna di profferir con le parole
colei ch’avanza di chiarezza il sole,
ma ’l ciglio innalza e ’l «no» prende a spiegarmi.
     Dunque, pronto si scorge a guerra farmi
arco di pace? ed iride che suole
annunzïar sereno, ahi, dunque vuole
le tempeste predir per atterrarmi?
     Se gli occhi amati hanno vitale il lume,
ch’ancor gli estinti sa tornare in vita,
come il ciglio dar morte ha per costume?
     Siasi arco o ponte: ella, o se stessa invita
a passar di mio pianto il largo fiume,
o di me vinto il suo trïonfo addita.

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