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Er passaporto L'aricompenza
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

LA SERENATA PROVIBBITA

     Ier notte a sson de quattro mmannolini1
Noi cantàmio2 in zù e ’n giù ppe’ li Serpenti.3
Io discevo: Accidenti a li paìni,4
E ll’antri risponneveno: Accidenti.

     Quant’ècchete5 una man6 de Galantini,7
E ddisce: “A ccasa, aló,8 ssori Minenti„,9
Come si10 cquelli porchi ggiacubbini
Fussi ggente da fàcce11 comprimenti.

     Li Galantini de chi ssò12 ssordati?
Der Papa. E er Papa mó li framasoni
Nun l’ha cquanti che ssò13 scummunicati?

     Ma ddunque, quanno li sudditi bboni
Mànneno14 un accidente a st’addannati,
Perchè mmó jje se scoccia li c......?15

28 ottobre 1833

  1. Il mandolino, la mandola, è istrumento molto accetto alla plebe romana, che lo suona unito al colascione e alla chitarrabattente.
  2. Cantavamo.
  3. Contrada del rione de’ Monti.
  4. Nome che si dà dal volgo alle persone coll’abito in falde.
  5. Eccoti.
  6. Un drappello, come nel dire illustre.
  7. Specie di birri monturati, che dall’essere stati assoldati da un tale antico bargello Galanti, diconsi Galantini. Bisogna quindi distinguere il loro nome da quello del recente Beato Ippolito Galantini, già capo di una pia congregazione in Toscana. I nostri Galantini birri sono composti del rifiuto della società, raccolto dopo il 1831, per succedere alla porzione abolita dei Carabinieri che fecero causa comune coi liberali. Ora a questi birri regimentati si dà più propriamente il nome di bersaglieri.
  8. Colla o chiusa. È l’allons de’ Francesi.
  9. Minenti (eminenti): nome distintivo de’ popolani di certi rioni.
  10. Se.
  11. Farci.
  12. Sono.
  13. Quanti sono, tutti.
  14. Mandano.
  15. Perchè si molestano?

Note

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