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Er zor Giuvanni Dàvide La pratica de Pietro
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

LA SOVRANEZZA

     Regazzi, io ggià da jjeri ve l’ho ddetto:
Ve l’ho avvisato puro1 stammatina:
Ve l’aripeto mó: zzitti, per dina:
Li sovrani portateje rispetto.

     Fijji, abbadat’a vvoi, c’ortre ar proscetto2
De Santa Cchiesa e a la Lègge divina,
C’è er guaio de la Santa quajjottina,3
Si4 è ppoco la galerra e ’r cavalletto.

     Je casca a un omo una corona in testa?
Ecchelo5 in faccia a li veri cristiani
Diventato er ziggnore de la festa.

     Perchè, ccome li soggni de la notte
Sò immaggine6 der giorno, li sovrani
Sò immaggine de Ddio guaste e ccorrotte.

31 ottobre 1834

  1. Pure.
  2. Precetto.
  3. Ghigliottina.
  4. Se.
  5. Eccolo.
  6. Sono immagini.

Note

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