Questo testo è incompleto.
Li mozzorecchi Er regazzo ggeloso
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

LA SPEZZIARIA

     L’antr’anno er mi’ padrone lo spezziale
Ebbe dar Brodomedico l’avviso
Ch’er primo luneddì de carnovale
Vierebbe a vvisitallo a l’improviso.

     Allora lui, ch’è un omo puntuale,
Empì ddu’ bbocce o ttre dd’acqua de riso:
E a mmé ttoccò ’na bbucataccia ar viso
A ttutti li bbarattoli e ar mortale.1

     Ecco er dottore er luneddì a mmatina.
“Tutto in regola ggià...„. “Ttutto„, arispose
Lo spezziale, “ecco cqua la su’ bbropina„.2

     “Bbravo! accusì mme piàsceno le cose„.
E intanto s’acchiappò la su’ cartina,
La pesò ttra le mano, e l’aripose.


Roma, 2 dicembre 1832

  1. Mortaio.
  2. Propina.

Note

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.