Questo testo è incompleto.
Er passo de la scuffiarina Er furto piccinino
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1847 e 1849

LA SPOSA DE MASTRO ZZUGGNO

     M’arillegro co’ vvoi, caro sor mastro:
Ve sete fatto una gran bella sposa!
Ma in cusscenza! è una donna appititosa!
È bben tajjata assai: pare un pilastro.

     Co cquer nasetto a bbecco de pollastro!
Co cquer petto a ddu’ strisce de scimosa!
Co quel’occhietti de color de rosa!
Co cquella bbocca congeggnata a incastro!

     Bravo, bravo davero, mastro mio.
Una mojje accusì nnu la trovate
Da la val de l’inferno a Bborgo Pio.

     Pe’ ccarità pperò, nnu la portate
A mercato; perchè, vve lo dich’io,
L’incetteno pe’ un zacco de patate.

14 gennaio 1847

Note

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