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ATTO TERZO
SCENA I Di contro alla grotta di Prospero.
ferdinando. A più nobile man più vergognosa (Entrano MIRANDA, e PROSPERO invisibile e un po’ discosto.)
ferdinando. Più bello e prezïoso in sè racchiude. Ed or (che Dio nol voglia!) un re mi credo. miranda. ferdinando.
Altra parte dell’isola.
STEFANO e TRINCULO.
Son del nostro cervello, affè lo Stato stefano. Poni freno, Trinculo; e se la parte stefano. Bersi dovrà, chè le dolci sorgenti calibano. Getta i suoi libri. Ha pur di begli arredi calibano. stefano. Da quella dolce visïon, mi sento
Altra parte dell’isola.
ALONSO, SEBASTIANO, ANTONIO, GONZALO,
Lasciar, per un ostacolo, l’impresa Chi mai sono costor? Giacchè pur qui fra voi talun si trova D’umane crëature un tal germoglio Noi del Destino (i miei compagni ed io) Che pentimento del misfatto e pura Di tutti i Santi, che stupor vi prende? Cose che cagionar quello scompiglio
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