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Questo testo fa parte della raccolta Giovanni Canale
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AL PADRE GIACOMO LUBRANO
Per l’infermitá che l’affliggeva alla lingua
La tua lingua immortal, ch’offesa offende
l’inferno, s’ella è nel parlar languente,
l’alme infette a guarir pietosa intende
e nel suo tronco dire è piú eloquente.
Se l’udito talor mal la comprende,
scopre arcani ineffabili alla mente;
se bassa, de’ pensieri alta si rende,
alzando al ciel l’ascoltatrice gente.
Le ceda ogn’altra nell’orar fiorita,
ché i cori al vivo il suo dir punge e tocca,
e, cosí inferma, al peccator dá vita.
Se di celeste ardor strali ne scocca
stridendo, e al proferir non è spedita,
de l’incendio divin la fiamma ha in bocca.
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