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Er prete (1836) Er male compenzato dar bene
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1836

LA VEDOVA DER ZERVITORE

     Sto nné in celo né in terra, Madalena.
Ciarle quante ne vòi, bbone parole...
Ciò1 rrimesso a cquest’ora un par de sòle,2
E cc’ho avuto? un testone3 ammalappena.

     Sai chi ccrede a le lagrime? Chi ppena.
Sai chi ppenza ar malanno, eh? Cchi jje dole;
Ma nnò chi è ggrasso, nò cchi ha rrobba ar zole,
Nò cchi ss’abbòtta a ppranzo e ccrepa a ccena.

     Doppo tant’anni de servizzio! un vecchio,
Siggnor Iddio, che l’ha pportato in braccio!
Uno che jj’era ppiù cc’un padre! Un specchio

     D’onestà!... Eppuro4 a un omo de sta sorte
Je se fa cchiude5 l’occhi s’un pajjaccio
Senza una carità ddoppo la morte!

3 aprile 1836

  1. Ci ho.
  2. Suole di scarpe.
  3. Tre paoli.
  4. Eppure.
  5. Gli si fa chiudere.

Note

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