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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833
LA VEDOVA DER ZOR GIROLIMO
È vvero ch’er marito era un gran brutto
Vecchio bbavoso, ma ttratanto Ghita1
Pò ddì2 cch’è nnata carzata e vvistita,3
E a sposallo scià ttrovo4 er zu’ costrutto.5
Eh, mmica ggnente! l’ha llassata in vita
Donna e Mmadonna espotica6 de tutto,
Padrona de godesse7 er lusufrutto
Dell’asso,8 de l’entrata e dde l’usscita.
Oh, in quant’ar capitale, er morto ha ddetto
C’ha da rimane9 in testa a la cratura10
Che mmó ha ddu’ anni, e ppropio è un bel racchietto.11
Si12 è ppoi fijjo de lui vattel’a ppesca.13
Perantro ha la medema incornatura14
Tutta der zor Girolimo requiesca.
30 novembre 1833
- ↑ Margherita.
- ↑ Può dire.
- ↑ Di esser nata fortunata.
- ↑ Ci ha trovato.
- ↑ Il suo vantaggio.
- ↑ Dispotica.
- ↑ Godersi.
- ↑ Dell’asse.
- ↑ Rimanere.
- ↑ Creatura.
- ↑ Fanciulletto.
- ↑ Se.
- ↑ Vattelo a pescare.
- ↑ La medesima indole di fisionomia.
Note
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