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Questo testo fa parte della raccolta L'Empedocle ed altri versi


LABOR



Sì travaglia la selva ispida al vento,
     Che fra’ recessi tenebrosi spira;
     Ed or piegasi all’inegual tormento,
     4Or mugghiante si aderge in preda all’ira.

In un vasto profondo ondeggiamento
     L’intricato fogliame alto sospira,
     Mentre i rami, al demòn che li martira,
     8Contorconsi con lungo uman lamento.

O triste animo mio, che il popol denso
     Delle brame orgogliose ergi all’arcano
     11Poter ch’empie di sè l’essere immenso,

Tu così, tu così, d’altro uragano
     Sotto la furia, in un travaglio intenso
     14Gemi, t’adiri e ti scontorci invano!

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