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Ben veggo, Amor, che il cibo tuo non pasce China il sen, nuda il braccio, accesa il volto
Questo testo fa parte della raccolta Bernardo Morando

IV

LA RACCOGLITRICE DI CASTAGNE

     Lascia di coglier piú ricci pungenti
con quella man sí delicata, o Fille,
e a goder ombre amene, aure tranquille,
qui sotto ai tronchi lor meco trattienti.
     Tante punte spinose, ah, non paventi,
che traggon da la man purpuree stille?
No, ché d’Amore a mille strali e mille
anco resisti e i colpi lor non senti.
     Ma il mio cor da quei strali è a tal ridutto
(tanti per te giá ve n’infisse Amore),
ch’un riccio appunto ei rassomiglia in tutto.
     Nol somigli giá tu; ch’egli di fuore
aspro è ben sí, ma dentro molle ha il frutto;
tu sei molle nel volto, aspra nel core.

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